Cidade de Deus è la favela più povera e più tristemente famosa di Rio e si trova nella zona occidentale della città.
Qui vivono 60.000 persone, il triplo di quanto originariamente pianificato dal governo, che la fondò nel 1962. Da allora la povertà è aumentata a dismisura e il 23,5% della popolazione vive sotto la soglia di povertà: in molti infatti non riescono a trovare lavoro perché discriminati sia in quanto abitanti di una favela, sia a causa delle loro origini afro-brasiliane.
In questa drammatica situazione vivono decine di migliaia di bambini, dato che qui il 52% degli abitanti ha meno di 16 anni.
Il principale rischio per loro è essere reclutati dalle bande di narcotrafficanti, cosa che suona quasi come una condanna a morte, abbassando la speranza di vita a soli 25 anni. A Cidade infatti il potere è in mano a bande criminali che spesso danno vita a scontri a fuoco nelle strade, teatro quasi quotidiano di battaglie per il controllo del territorio.
I servizi pubblici e le infrastrutture sono estremamente insufficienti. Strutture fatiscenti e orario scolastico ridotto fanno sì che i bambini passino la maggior parte del loro tempo in strada, senza avere nessuna reale opportunità. Sono pochissimi quelli che arrivano a completare le scuole superiori. Lavorando da circa 20 anni in Brasile non potevamo pensare di non intervenire in questo contesto.
E’ proprio a Cidade de Deus che ActionAid e CONI hanno deciso di intervenire, utilizzando lo sport come strumento di aggregazione sociale. In collegamento con i Giochi Olimpici abbiamo ristrutturato il vecchio campo da calcio, ora messo in sicurezza e dotato di spogliatoi. Qui gli allenatori e gli educatori del nostro partner CEACC insegnano a 80 bambini di Cidade non solo come giocare a calcio, ma come crescere e stare insieme: mostrano loro che un’alternativa alla vita di strada esiste e che passa dall’andare a scuola e praticare sport con gli amici. Il risultato più tangibile è senza dubbio la diminuzione del tasso di abbandono scolastico.
Il nuovo campo ha di fatto instaurato un circolo virtuoso che ha permesso di avvicinare e coinvolgere nelle attività del centro più famiglie, in quanto i bambini lo frequentano molto più volentieri: lo spazio è adesso sicuro e gradevole e sono stati comprati materiali nuovi, come le divise.
Accanto a questo tante altre attività, a partire dall’educazione a una corretta alimentazione e dal sostegno psicologico alle famiglie della comunità.
A breve inizieranno infatti, sfruttando il nuovo orto urbano creato grazie al progetto, attività di agricoltura urbana, per spiegare ai bambini l’importanza di mangiare sano e di non sprecare cibo. La verdura organica coltivata nell’orto permetterà inoltre di elevare la qualità dei pasti serviti nel centro sportivo.
In questo modo i Giochi Olimpici rappresenteranno un’opportunità anche per la favela di Cidade de Deus, dove le attività avviate grazie all’intervento di ActionAid e CONI non termineranno con la fine delle gare.
Prima il centro sportivo era brutto e il campo pieno di buche...
Adesso abbiamo gli spogliatoi e ci hanno comprato anche delle maglie nuove!
Mi piace molto venire all’asilo: ora è tutto nuovo e sono così felice!
La mia attività preferita è fare l’orto e mi piace la frutta.
Mio nipote Kainã frequenta il centro sportivo ristrutturato da ActionAid e CONI.
Sono felice, perché così sta lontano dai guai quando non è a scuola!
Voglio formare cittadini consapevoli e lo sport è uno dei mezzi per farlo. Per questo ho deciso di lavorare con i bambini.
Grazie ad ActionAid e CONI anche Cidade de Deus ha beneficiato delle Olimpiadi.
Amo ballare e voglio diventare una ballerina.
Vado sempre volentieri all'asilo, perché adesso è tutto più bello!
Vengo volentieri a scuola perché faccio un sacco di cose.
Imparo divertendomi!
Prima dell’intervento di ActionAid l'asilo in cui lavoro era messo male.
Adesso possiamo offrire un servizio di scuola e doposcuola gratuito e di qualità, con musica, danza e capoeira!
Ho scelto il Brasile perché in questo paese mi ci sono riconosciuta all’istante.
Dedico tutto il mio tempo ai bambini della favela di Rocinha.