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Inizia il Festival della Partecipazione 

Dal 22 al 24 settembre la città di Bologna torna ad accogliere l’evento che celebra il ruolo dei cittadini come fautori dell’azione democratica. “Partecipare” significa prendersi cura del bene comune insieme, eliminando le disuguaglianze e puntando ad un futuro sostenibile che abbia come protagoniste le persone e le comunità. 

Promosso e organizzato da noi di ActionAid e Cittadinanzattiva, con la collaborazione di Caritas Italiana e Fondazione per l’Innovazione Urbana e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna, il Festival è uno spazio inclusivo e aperto che intende contribuire alla trasformazione del Paese e al miglioramento e presidio della qualità della democrazia, attraverso azioni concrete da parte di cittadini e cittadine, reti civiche di associazioni della società civile e movimenti sociali attivi in diversi settori. 

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Qualità della democrazia

Finita la tre giorni del Festival della Partecipazione, al centro delle richieste dei nostri attivisti emergono giustizia climatica e cittadinanza inclusiva grazie “Occupy Democracy”, laboratorio digital takeover del nostro canale TikTok organizzato in occasione del lancio del Volume “Qualità della Democrazia”.

Temi ripresi e analizzati nel libro che raccoglie contributi dei nostri esperti, da cui emerge come i giovani siano periferici nella distribuzione attuale del potere e delle risorse. Ma la frequente narrazione di una generazione di giovani apatica, disinteressata non regge il confronto con le loro reali paure e le mobilitazioni più importanti degli ultimi anni. Ad esempio, per quasi la metà dei ragazzi italiani (44%), più della media dei coetanei UE (39%), considera la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici come una delle principali priorità di cui dovrebbe occuparsi la politica. A pari merito con la lotta alla povertà (44%) e inferiore solo alla disoccupazione (considerata prioritaria dal 53%, Fonte Osservatorio Con i Bambini). Il divario tra preoccupazioni e luoghi di intervento per gli under 30 è sempre più evidente nella nostra democrazia: sempre meno spazi di parola rispetto alla questione ambientale, alla partecipazione nel sistema scolastico e ai nuovi fenomeni di marginalità come i NEET, fino ai diritti delle giovani donne a decidere della propria vita e del proprio corpo.

Occupy the media

In un contesto sociale e politico in cui gli spazi di partecipazione sono sempre più ristretti, così come evidenziato nella nostra pubblicazione annuale di prossima uscita “La qualità della democrazia”, come possono i giovani e le giovani riappropriarsi del ruolo che meriterebbero per guidare il cambiamento delle nostre società?

Nella seconda giornata del Festival, davanti a tantissime persone, abbiamo presentato due prodotti media con cui ci siamo messi in ascolto.

Il primo, “Yatapita” è un documentario, prodotto con Will Media e con il supporto del progetto Foodwave, sulla giustizia climatica in Tanzania che sarà disponibile dal 28 settembre.

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Nell’evento moderato da Paolo Bovio di Will Media che ha dialogato con Marco de Ponte segretario Generale ActionAid, Aida Diouf Mbengue attivista e tiktoker, il giornalista Alessandro Sahebi, l’attivista Alessandra Frabetti e Silvia Lazzaris in collegamento, è arrivato poi il momento di indossare le cuffie.

La voce è quella Alessandro Sahebi, host della nuova stagione del podcast “La mia parte” prodotto con Chora Media per raccontare la partecipazione giovanile attraverso le voci di chi ogni giorno cerca di fare la sua parte per cambiare in meglio la nostra società. Seguite i nostri canali per restare aggiornati sulla data di uscita.

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Entra in Jurassic Bank

A livello internazionale le banche finanziano per 513 miliardi di dollari all’anno investimenti in combustibili fossili e agricoltura industriale, danneggiando il pianeta.

Nel pomeriggio di venerdì attiviste e attivisti hanno dato vita a un flashmob in Piazza Galvani a Bologna, collegandosi in video anche con colleghi e attivisti di ActionAid Tanzania, per reclamare assieme giustizia climatica.

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Occupy Democracy, spazio allǝ attivistǝ

Nella tre giorni bolognese di workshop, talk, dibattiti aperti a tutte e tutti, un focus particolare è dedicato alle giovani e ai giovani per offrire spazi di dibattito e parola. 

Tra i primi appuntamenti, infatti, il workshop “Occupy democracy”, un laboratorio per attiviste e attivisti sull’utilizzo di TikTok come strumento per reclamare spazio di parola e opinione. Vogliamo andare oltre la narrazione stereotipata che in Italia e non solo vediamo fare dei giovani: svogliati e non interessati a ciò che li circonda.  
Eppure quello che vediamo nel quotidiano non corrisponde a questa fotografia. Sono tante le attiviste e gli attivisti che si mobilitano quotidianamente. Quello che manca è lo spazio di intervento e l’ascolto dei loro desideri e delle loro istanze.  

Il workshop vuole offrire uno spazio, digitale, ma anche fisico. Abbiamo deciso di aprirci, ascoltare, e immaginare insieme come raccontare le loro istanze sul nostro canale TikTok. 

A supportarli anche Aida Diouf Mbengue, attivista e tiktoker, che nei suoi video sfrutta l’ironia per ribaltare gli stereotipi che deve affrontare ogni giorno come giovane ragazza musulmana. 

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Photocredit: Margherita Caprilli