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Manifesto della partecipazione scolastica | ActionAid Manifesto della partecipazione scolastica | ActionAid

Manifesto della partecipazione scolastica

Dal progetto Ripartire i 5 valori della vita democratica a scuola espressi dai giovani.

Democrazia a scuola

Rafforzare la democrazia a scuola, stimolare la partecipazione e il protagonismo giovanile sono tra gli obiettivi alla base del progetto RIPARTIRE – RIgenerare la PARTecipazione per Innovare la Rete Educante, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

A conclusione di un progetto sviluppatosi per 3 anni i partner, le scuole e gli studenti e le studentesse coinvolte nel progetto si sono uniti per creare il Manifesto della Partecipazione.

Il Manifesto è quindi la sintesi di un lavoro collettivo e ispirato al Whole School Approach (WSA), un metodo di lavoro che mira a rafforzare gli spazi di partecipazione nella scuola. 

A partire dall’analisi della governance scolastica fino alle riflessioni su valorizzazione delle diversità e agli strumenti della partecipazione democratica a scuola, il Manifesto raccoglie un insieme di spunti e di azioni concrete sperimentate nelle scuole di Pordenone, Ancona, L’Aquila, Roma e Trebisacce (CS), i 5 territori coinvolti dal progetto Ripartire.

Cinque i valori fondativi della vita democratica di una comunità scolastica:

  • ASCOLTO e PARTECIPAZIONE. Sono diritti umani riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, prerequisiti fondamentali per realizzare una scuola democratica e sviluppare le competenze chiave di cittadinanza.
  • DEMOCRAZIA E AZIONE. È l’esperienza diretta, autentica, agita della democrazia che si esprime in classe, nel dialogo educativo, nei metodi di insegnamento e apprendimento ma anche e soprattutto nella partecipazione autentica alla vita della comunità. È l’azione che garantisce l’UGUAGLIANZA nei processi, nelle relazioni e nella partecipazione. 
  • COINVOLGIMENTO AUTENTICO NEI PROCESSI DECISIONALI. Coinvolgere gli studenti e le studentesse nelle scelte scolastiche (inerenti alla vita comunitaria, alla didattica, alla valutazione e alle scelte economiche), sostenendo il loro contributo, affinché la scuola sia un’autentica palestra di democrazia.
  • RESILIENZA DEMOCRATICA. Principio acquisito durante la pandemia di Covid-19 che ha messo a dura prova le comunità scolastiche e la vita democratica di molte scuole. Significa superare i momenti di difficoltà a partire dal rafforzamento dei processi democratici come quelli propri degli organi collegiali (e ripensarli in caso di necessità!); questo può guidare la comunità ad affrontare al meglio le avversità e i limiti derivanti dalle circostanze esterne.
  • RISPETTO. Riconoscere l’altro, accettarne le scelte, i valori, le opinioni, i comportamenti e le differenze individuali. Riconoscersi nella comunità scolastica, accogliendo le regole, le consuetudini, astenendosi da atteggiamenti offensivi.

L’esempio dai territori

Il lavoro sulla Governance a Pordenone

All’Istituto Zanussi di Pordenone il percorso, supportato da Fondazione RagazzinGioco, ha portato alla stesura di proposte per ripensare gli organi collegiali. A partire da una riflessione sul ruolo chiave del coordinatore di classe e del DSGA nel benessere di adolescenti e adulti a scuola è stato proposto di supportare il loro lavoro con una formazione che aiuti ad amplificare le competenze. Particolarmente innovativa la proposta di un Consiglio Capovolto gestito dai ragazzi per amplificare gli spazi di ascolto e la responsabilizzazione.

A Trebisacce si parla di spazi e ascolto

A Trebisacce, gli studenti del polo liceale Galileo Galilei, con il supporto dell’Associazione Passaggi, hanno sottoposto un questionario ai loro pari raccogliendo proposte su come ampliare gli spazi scolastici. Una delle proposte più votate è stata la realizzazione di una nuova biblioteca multimediale, proposta accolta con entusiasmo dalla dirigenza e in via di realizzazione.

Il racconto di Anita

La settimana dell’ascolto a Roma

Nella sperimentazione di Roma, realizzata presso l’IIS Pertini-Falcone con il supporto della Cooperativa éCo e di Transparency International, gli studenti, i docenti e i genitori hanno individuato come principale problema, che ostacola la democrazia a scuola, la mancanza di dialogo e di ascolto reciproco tra ragazzi e adulti.

Per superare queste difficoltà, è stata realizzata la Settimana dell’ascolto: oltre 800 studenti e studentesse hanno progettato insieme ai/alle docenti le attività di un’intera settimana scolastica.

L’Aquila: spazio al dialogo e alla formazione

A L’Aquila, il percorso di ascolto e condivisione di idee tra studenti, dirigenza scolastica e comunità educante ha portato alla realizzazione di un Assemblea di Istituto dove discutere di temi attuali e sentiti tra gli adolescenti. Frutto del percorso sul bilancio partecipativo è stata quindi organizzata la giornata Stop ai Tabù del Piacere.

Sempre a L’Aquila, il Convitto Nazionale Cotugno, con il supporto di Mètis Community Solutions, ha redatto un Codice PCTO - Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento – stabilendo processi e condizioni condivise che permettano di offrire occasioni di formazione realmente rispondenti ai bisogni della scuola e produrre una maggiore collaborazione con le realtà del territorio.

Ancona: i patti col territorio

A Ancona, gli studenti dell’IISS Savoia Benincasa, con il supporto di COOSS Marche, ha ideato un patto di corresponsabilità per monitorare i bisogni dei loro pari e coinvolgere la comunità scolastica nella messa in pratica e nel confronto sulle proposte di cambiamento. Saranno i rappresentanti di istituto a gestire questo processo così da attuare una presa in carico e un coinvolgimento in prima persona di ragazze e ragazzi.

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