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Elena ha 55 anni, vive a Novara ed è maestra e mamma a tempo pieno. Ha due figli, Stefano e Federica, ma considera “suoi” anche i bambini che segue dalla prima alla quinta elementare e questo la rende un’insegnante eccezionale. Proprio a scuola ha conosciuto ActionAid, con il progetto “Together in EXPO”, un’iniziativa che puntava a pesare lo spreco di cibo.
Ma pesare sul serio: per due settimane Elena e i suoi alunni hanno usato una bilancia per sapere quanto cibo veniva sprecato ogni giorno. Sono arrivati a 100 chili. Al progetto partecipavano altre duecento scuole, che grazie a una piattaforma online si confrontavano giorno per giorno. Tra loro c’era un Istituto di Addis Abeba, in Etiopia, che non sprecava neanche una briciola. Questo ha colpito Elena tanto quanto i bambini, e la decisione di continuare a seguire ActionAid nei progetti è stata un po’ di tutti. La loro collaborazione con la scuola di Addis Abeba è diventata presto qualcosa di più: lo scorso anno le due classi si sono gemellate e hanno lavorato ancora insieme. Ne è nata una vera e propria relazione, intitolata “storia d’amore tra riso e teff”. I bambini di Elena parlavano in italiano del riso, il piatto tipico di Novara, mentre i bambini di Addis Abeba parlavano in aramaico del loro teff, la farina a base del pane. La storia, non c’è quasi bisogno di dirlo, aveva un lieto fine. E lo ha avuto anche nella realtà: a “Together in EXPO” la loro storia ha vinto il concorso e come premio hanno avuto l’occasione per incontrarsi dal vivo.
Una settimana ricca e indimenticabile in cui i bambini di due realtà completamente diverse sono entrati in contatto e hanno fatto amicizia. Sono andati insieme sul lago Maggiore, hanno fatto esperimenti chimici all’istituto chimico di Novara. Hanno festeggiato la giornata mondiale dell’alimentazione e hanno cucinato tutti insieme una mousse di avocado, banana e cacao. Un’esperienza che Elena non dimenticherà mai, così come tutti i bambini che hanno partecipato all’iniziativa. A Novara Elena si è accorta che Raffaella, una delle bambine etiopi, sembrava avere un problema alla vista. Durante la settimana di scambio l’hanno portata da un oculista ma non sono riusciti a fare tutti gli esami per verificarlo. Una volta tornati a casa, le sue maestre le hanno fatto fare una risonanza e hanno riscontrato una malattia degenerativa agli occhi.
Raffaella rischiava la cecità, e i bambini di Novara si sono sentiti subito coinvolti. Hanno aperto la pagina web “Guarda il Natale con gli occhi di Raffaella” e aperto una raccolta fondi. Raffaella è stata operata a Roma dopo un anno incredibile, fatto di scoperte, lotte e successi.
“Elena è una maestra elementare e con ActionAid ha partecipato a un progetto che ha cambiato per sempre la sua vita e quella dei suoi bambini: da un’iniziativa sullo spreco di cibo, la sua classe ha conosciuto una classe etiope, si sono incontrati e hanno salvato la vista di una di loro. Un incontro di culture diverse, di vite diverse, di bambini diversi che hanno giocato insieme e che ora hanno un amico dall’altra parte del mondo”.
E tu, conosci qualcuno che viene da un Paese completamente diverso dal tuo?