Luisa

By ActionAid

October 01, 2015

Luisa ha settantuno anni, due figli ormai grandi e una smisurata fiducia nei bambini: ha sempre pensato che il compito della sua generazione sia quello di educare i cittadini di domani secondo le nuove regole che questo mondo in cambiamento impone, in un altro modo e con un’altra etica rispetto a cinquant’anni fa. Quando la guardano, racconta spesso, sembra che stiano pensando a tutt’altro, e che non stiano ascoltando nulla di quanto lei gli sta dicendo. Eppure capiscono tutto, assimilano tutto, le danno l’occasione per formarli. Non ci stupisce quindi che abbia adottato un bambino a distanza.

Era il 2000, e Luisa sceglie ActionAid per un motivo ben preciso: a cosa serve adottare un bambino, per poi mandargli qualche regalo per Natale, qualche vestito per l’inverno e avere la coscienza a posto per un po’? A Luisa non basta, ma scopre che quel bambino è il mezzo per aiutare la sua famiglia, e la famiglia un mezzo per aiutare il villaggio, per migliorare tutta la situazione intorno al bambino. È così che si innamora di ActionAid, che decide di scoprire in quanti altri campi può fare la differenza. Oggi, Luisa è la vera e propria guida del gruppo locale di attivisti di Roma, uno dei capisaldi ActionAid che si contraddistingue per coordinamento, concretezza e spirito critico. Conta dieci attivisti, in prevalenza donne di mezza età che non mancano di dimostrare il proprio entusiasmo e soprattutto la loro grande consapevolezza su quanto c’è da fare. Luisa è la Presidente del gruppo, una pensionata con l’energia di una ventenne che ha sempre nella manica qualche nuovo, incredibile progetto pronto per essere organizzato. Non perde mai occasione per spronare il gruppo, coordinarlo, viverlo: lo porta sulle spalle e ne sente un peso, ma è un peso che la fa sentire utile, che dà un senso concreto alle sue giornate. Tra i tanti eventi organizzati — lotterie, banchetti natalizi, reading nelle biblioteche della Capitale, mostre fotografiche — Luisa resta comunque focalizzata sui bambini: non a caso una delle iniziative che più le ha dato soddisfazione è stata “Quelli che il parco”, una giornata che ha riscosso un successo immediato coinvolgendo bambini, genitori e curiosi passanti. Attraverso attività, banchetti informativi ma soprattutto tanti giochi, Luisa e i suoi attivisti hanno raccontato la realtà del landgrabbing, dimostrando capacità di adattamento e tanta fantasia.

È proprio la fantasia il punto di forza di questa straordinaria attivista: le permette di parlare ai bambini attraverso le sue storie e i suoi giochi, per renderli più consapevoli di ciò che accade oggi, e per formare degli adulti che domani saranno più giusti e informati.

"Luisa gioca in casa: la sua partita è con i bambini, che da sempre fanno parte della sua vita. È una partita che ama giocare, portando fiera la maglia di ActionAid: concentra il suo tempo e la sua passione per fare qualcosa, per allenare la squadra che domani giocherà nella grande partita che è la vita, insegnando loro a rispettare il prossimo, a combattere l’ingiustizia e la disuguaglianza".