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Malkia | ActionAid Malkia | ActionAid

Malkia

Da grande voglio fare il medico.

Malkia (nome di fantasia - ndr) fin da quando frequenta la scuola ha un sogno: vuole fare il medico.

Non conosce esattamente la sua età ma ricorda bene quando, da piccola, è stata costretta a subire la mutilazione genitale. Nell’immediato c’era anche un futuro da sposa bambina. E così Malkia un giorno ha deciso di fuggire.

"Non sapevo dove stavo andando. Poi quasi per caso ho incontrato una donna a un chiosco" racconta. La donna ha contattato immediatamente ActionAid.

Oggi Malkia è serena, va a scuola e può continuare a costruire il suo futuro.

Le mutilazioni genitali femminili sono ancora molto diffuse nel continente africano. In Kenya si stima che il 27% delle donne fra i 15 e i 49 abbiamo subito questa brutale pratica (fonte: progetto #uncut). ActionAid è in prima linea contro questa violazione dei diritti umani.

Anche in Europa. A marzo parte infatti il progetto AFTER (Against FGM/C Through Empowerment and Rejection), un progetto finanziato dall’Unione europea che ha l’obiettivo di prevenire le mutilazioni genitali femminili attraverso attività di sensibilizzazione nei confronti delle donne migranti che vivono in Europa. Nei prossimi mesi saranno molti gli uffici di ActionAid coinvolti: accanto a Italia, Irlanda e Svezia ci saranno anche le sedi di Senegal, Liberia, Somaliland, Uganda, Kenya, Gambia e Tanzania insieme ad altre organizzazioni partner in Spagna e Belgio.

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Anche in Italia e in Europa molte ragazze e donne rischiano di essere sottoposte alla pericolosa pratica delle mutilazioni genitali femminili, che costituisce a tutti gli effetti una grave violazione dei diritti umani, mettendo a rischio la salute fisica e psicologica di chi la subisce. Se infatti immaginiamo questa pratica lontana da noi, non dobbiamo dimenticarci il rischio per le ragazze delle comunità migranti originarie di paesi dove le mutilazioni sono tutt’oggi una tradizione radicata. Per questo ActionAid Italia, insieme a partner africani ed europei, lavora al progetto AFTER con l’obiettivo di sensibilizzare le comunità migranti e aiutare le donne a rifiutare questa pratica.

Scopri di più sul progetto After.

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