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La stabilità interna che caratterizza da anni la Tanzania non si è mai tradotta in una consistente prosperità economica per la popolazione: il 49,1 % delle persone vive ancora al di sotto della soglia di povertà e quasi l’80% della popolazione vive in zone rurali.
La sussistenza delle famiglie si basa prevalentemente sull’agricoltura, sulla pesca e l’allevamento, pratiche che sono però difficili da sostenere a causa delle condizioni climatiche poco favorevoli. Più di 17 milioni di persone soffrono di malnutrizione.
54 bambini su 1.000 non superano il quinto anno di vita, a causa principalmente della malaria, della polmonite e della dissenteria. L’analfabetismo è una delle piaghe più profonde della società e la violenza fisica o sessuale sulle donne continua ad essere un problema consistente, che riguarda il 44% della popolazione femminile del Paese.
Nonostante si tengano da decenni legittime elezioni su base multipartitica, il partito Chama Cha Mapinduzi (CCM) detiene il potere da oltre mezzo secolo e secondo l’osservatorio politico Freedom House, il Governo dell’attuale presidente John Magufuli, eletto nel 2015, reprime severamente ogni forma di opposizione politica espressa dalla stampa e dalla società civile.
Abbiamo iniziato a lavorare in Tanzania nel 1998, per combattere povertà e l’ingiustizia sociale.
Lavoriamo nel Paese promuovere i diritti delle donne: organizziamo corsi di formazione per sensibilizzare le comunità sull’importanza della retribuzione del lavoro di cura per le donne. In particolare, all’interno di un progetto realizzato a Zanzibar, abbiamo lavorato per rafforzare l’empowerment delle donne, per promuovere maggiori opportunità economiche e migliorare il controllo delle risorse economiche.
Abbiamo organizzato momenti di sensibilizzazione per le donne su come la dipendenza dagli uomini incrementi i rischi di violenza e abusi in casa e al termine degli incontri, le donne hanno appreso che è possibile condividere il peso del lavoro domestico con gli uomini e come l’indipendenza economica sia fondamentale per cambiare e riequilibrare la correlazione tra potere e risorse all’interno del nucleo familiare.
Negli ultimi anni il Paese è stato colpito da una siccità prolungata, dovuta ai cambiamenti climatici, che ha causato scarsa produzione agricola e una conseguente carenza di cibo.
In risposta a questa catastrofe naturale, abbiamo sviluppato un programma di agro-ecologia nel distretto di Singida, con il duplice scopo di diversificare le opzioni alla base della sicurezza alimentare e coniugare all’utilizzo di pratiche agricole ecologiche il miglioramento delle relazioni di genere sia a livello familiare che comunitario.
Grazie a questo progetto i piccoli agricoltori hanno rafforzato le proprie conoscenze sulla coltivazione dei legumi e si sono organizzati in gruppi.