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Ogni giorno, sul nostro pianeta viene prodotto abbastanza cibo da sfamare tutti. Ma davvero tutti. Da coloro che sono nati nei Paesi ricchi a chi invece vive nei Paesi poveri.
E la differenza sta tutta nella nutrizione.
In tutto il mondo, una persona su otto non ha cibo a sufficienza. La maggior parte di queste persone vive nei Paesi più poveri del mondo. Una delle zone più colpite è l’Africa subsahariana, dove la situazione resta gravissima. Per una sorta di triste ironia, circa un terzo della produzione mondiale di cibo viene sprecata. Mentre potrebbe essere utilizzata per sfamare chi ne ha bisogno.
Nei Paesi poveri, un bambino su sei è sottopeso. Stiamo parlando di qualcosa come cento milioni di bambini. La malnutrizione è una delle cause principali dei decessi di bambini al di sotto dei cinque anni di età. Non a caso, nel 2012 il tasso di mortalità infantile nell’Africa subsahariana era del 10% circa. Eppure, per ogni persona denutrita al mondo ce ne sono due in sovrappeso. Inutile dire che le persone in sovrappeso vivono tutte, o quasi tutte, nei Paesi occidentali, i più ricchi e industrializzati.
Il fabbisogno giornaliero di una persona è di circa 2.100 calorie. Il minimo indispensabile per permettere all’organismo di svolgere le sue funzioni fondamentali, come camminare e pensare. Invece, nei Paesi più poveri del mondo si parla di fame cronica: la condizione di insufficienza di cibo è talmente abituale e consolidata che l’organismo risente di debolezza, scarsa resistenza alle infezioni e crescita rallentata durante l’età evolutiva.
Nella sola Europa, si sprecano 89 tonnellate di cibo all’anno. Se si recuperasse tutto il cibo sprecato in totale nel mondo, si potrebbe sfamare l'intera Africa Subsahariana, una delle zone più povere di tutto il mondo. La differenza tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri, in un certo senso, sta tutta nella nutrizione.
Ma queste quattro differenze rappresentano altrettante ingiustizie da combattere. E possiamo riuscirci grazie al tuo aiuto.