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#sicuriperdavvero | ActionAid #sicuriperdavvero | ActionAid

#sicuriperdavvero

Il Governo coinvolga le comunità nella stesura di una legge sulle ricostruzioni.

Senza persone è un disastro

Aggiornamento news al 28 giugno 2023

A poco meno di due settimane dall’incontro pubblico che “Sicuriperdavvero” ha avuto a Roma con il Ministro Musumeci, approda in Consiglio dei Ministri il Disegno di legge in materia di ricostruzioni post-disastro. Pur prendendo atto dell’impegno del Governo per arrivare a una legge, i soggetti aderenti alla campagna “Sicuriperdavvero” non possono che manifestare preoccupazione per un testo arrivato in Consiglio dei Ministri senza un coinvolgimento diretto delle persone colpite da disastri e delle diverse espressioni della società civile, così come richiesto nell’incontro con il Ministro.

In più occasioni ActionAid e i rappresentanti delle comunità colpite dai recenti disastri hanno ribadito con forza la necessità di aprire un tavolo di partecipazione tra tutti i portatori di interessi e bisogni, tra cui le comunità colpite dai disastri e gli enti e le organizzazioni della società civile competenti che da anni si impegnano sul tema delle ricostruzioni.

Data l’impossibilità di ottenere uno spazio di partecipazione in questa fase, la campagna “Sicuriperdavvero” lancia dunque un appello alle forze parlamentari di maggioranza e opposizione affinché vengano messe in atto iniziative volte a un confronto aperto e plurale.


15 giugno 2023

In Italia, la mancanza di una legge che indichi come affrontare la ricostruzione dopo eventi catastrofici come terremoti e alluvioni ha gravi conseguenze sulle tempistiche, sulle modalità di intervento e sui diritti delle persone colpite, mettendo a rischio il futuro di intere comunità e centri abitati. Nonostante le numerose promesse, il Governo Meloni non ha ancora compiuto passi concreti verso l'adozione di un Codice delle ricostruzioni. 

In un confronto pubblico tenutosi a Roma con il Ministro Musumeci, insieme alla rete #Sicuriperdavvero abbiamo richiesto con forza l'apertura di un processo di ascolto e consultazione con i comitati e le associazioni che rappresentano le persone colpite, nonché con le organizzazioni della società civile coinvolte, affinché si possa redigere una legge che tenga conto delle loro esperienze e punti di vista. 

La necessità di un Codice delle ricostruzioni diventa ancor più evidente alla luce dei recenti eventi calamitosi che hanno colpito l'Italia. Solo negli ultimi 50 anni, il Paese ha subito sei violenti terremoti, e il 36% dei comuni italiani si trova in zone sismiche a rischio. Inoltre, il 93,9% dei comuni italiani è a rischio di frane, alluvioni e/o erosione costiera, secondo i dati dell'ISPRA. Un Codice delle ricostruzioni permetterebbe di evitare che ogni nuovo evento catastrofico sia affrontato in modo discrezionale dal Governo di turno, garantendo tempi certi per l'attivazione delle misure di ricostruzione e l'accesso ai contributi necessari per ripristinare le abitazioni e i territori colpiti. 

Attualmente, l'assenza di una legge sulla ricostruzione ha generato incertezze, rallentamenti e una serie di ordinanze disomogenee che riguardano la ricostruzione delle abitazioni, delle attività economiche e degli edifici pubblici. Le popolazioni colpite dal terremoto de L'Aquila nel 2009 e da quello del centro Italia nel 2016 hanno ancora a che fare con le conseguenze di questa lacuna normativa. Inoltre, la mancanza di un quadro normativo chiaro ha portato a differenze nei diritti concessi alle persone colpite da ogni singolo disastro, come contributi per la ricostruzione delle case, sussidi per le abitazioni provvisorie e fondi per le attività economiche e sociali destinate alle comunità. 

La nostra vice segretaria Katia Scannavini ha dichiarato: "L'assenza di una normativa per le ricostruzioni impedisce alle persone e alle comunità colpite di partecipare attivamente al processo di ricostruzione. Il loro diritto di essere informati sullo stato dei lavori e di prendere decisioni che riguardano il futuro dei loro territori non è garantito in alcun modo. Come possiamo pensare di avviare una ricostruzione senza coinvolgere coloro che hanno vissuto e reso vivi quei luoghi? Senza di loro, ogni tentativo di ricostruzione rischia di creare territori abbandonati." 

Nel corso del confronto con il Ministro Musumeci, abbiamo sottolineato l'importanza di definire un modello di gestione stabile, certo ed efficace per le ricostruzioni in Italia, coinvolgendo le comunità e i territori che hanno già esperienza e conoscenza del contesto locale. Inoltre, abbiamo richiesto di disciplinare in maniera chiara e uniforme su tutto il territorio nazionale cosa accade alle persone, ai servizi di welfare e alle attività economiche e sociali durante il periodo che intercorre tra la prima risposta all'emergenza e l'avvio effettivo della ricostruzione.  

Con la campagna nazionale #Sicuriperdavvero avviata nel 2019, abbiamo mobilitato centinaia di persone, associazioni, comitati locali ed esperti attorno all'importanza di avviare un ampio dibattito pubblico sulle politiche di prevenzione e ricostruzione in Italia. Oggi, con ancora più determinazione, insistiamo sulla necessità di garantire la partecipazione attiva delle persone colpite in tutte le fasi del processo di ricostruzione, comprese quelle di transizione tra l'emergenza e la ricostruzione vera e propria. E ribadiamo l'importanza di prevedere sempre misure e risorse dedicate alla ricostruzione e alla rigenerazione sociale, economica e culturale per il tempo necessario al ritorno alla normalità.  

Per approfondire è consultabile il White Paper

Qui la registrazione dell'incontro:


Ogni volta ci scopriamo fragili e impreparati. È ora di dire basta! 

Unisciti a noi per chiedere al Governo di coinvolgere sulle scelte riguardanti le ricostruzioni le comunità colpite dai disastri.

Aderisci alla campagna #SicuriPerDavvero!



Photocredit: Asia Fiorini/ActionAid

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