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Solidarietà alla popolazione ucraina | ActionAid Solidarietà alla popolazione ucraina | ActionAid

Solidarietà alla popolazione ucraina

Il nostro intervento per supportare e proteggere donne e bambini in fuga.

Emergenza Ucraina

13 maggio.
Siamo operativi anche in Moldova

Da aprile siamo operativi, grazie a partner locali, anche in Moldova, dove solo nelle prime 24 ore dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina sono arrivate oltre 28.000 persone. Il paese è il più povero d’Europa – il pil pro capite è di circa 4.500 dollari l’anno - e la gestione dell’emergenza risulta quindi particolarmente sfidante. Noi di ActionAid siamo presenti con un team composto da specialisti in migrazione e protezione. Alto il rischio di violenze di genere, dal momento che nel Paese non risultano meccanismi strutturati per individuare, gestire e rispondere ai casi di violenza.

Prosegue inoltre il nostro intervento in Polonia.
Qui tramite la partnership con Polish Humanitarian Action ci occupiamo di migliorare le condizioni di vita delle famiglie di rifugiati ucraini, raggiungendo circa 8.000 persone e focalizzandoci sui più vulnerabili.

Stiamo collaborando anche con associazioni locali che si occupano di diritti delle donne, prevenzione della violenza e sostegno alle donne,  tramite terapisti, consulenti multilingue e assistenti sociali.

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8 aprile.
In attivazione un intervento a Corsico (MI)

Dopo gli interventi ai confini con l’Ucraina, e a Napoli, Bari e in Calabria per accogliere i profughi e sostenere la comunità ucraina, ci siamo attivati anche a Corsico (MI) dove da anni collaboriamo con l’associazione La Speranza Onlus.

A Corsico attualmente l’intervento a sostegno della comunità ucraina è organizzato su tre pilastri: la distribuzione di beni di prima necessità, l’organizzazione di attività ludico ricreative con un focus sui minori e l’assistenza psicologica per donne. Stiamo organizzando incontri con le persone in arrivo, prevalentemente donne con bambini per assicurarci di rispondere adeguatamente ai loro bisogni con la fornitura dei beni più necessari.

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25 marzo.
In Italia e ai confini si aggrava il rischio tratta e sfruttamento sessuale per donne e ragazze

Finire nella tratta, subire violenze, truffe e sfruttamento lavorativo. Sono questi i rischi maggiori per le donne e le ragazze in fuga dall’Ucraina che emergono dopo le prime settimane dall’inizio della guerra. Pericoli che si materializzano nei paesi confinanti, come Polonia e Romania, ma che si ritrovano nei paesi di arrivo, anche in Italia dove ci sono le prime segnalazioni di annunci esca sui social network per alloggi non sicuri e lavori “a rischio”.

Noi di ActionAid, con i partner locali, stiamo lavorando per garantire la protezione delle donne e ragazze.
- In Polonia, sui punti di confine di Dorohusk, Hrebenne e Zosin, diamo sostegno a 3.500 famiglie, in particolare alle donne sole con figli, oltre alla prevenzione delle violenze e abusi forniamo supporto psicosociale e legale con terapisti specializzati in gestione dei traumi che parlano ucraino, polacco e inglese, così come assistenti sociali che possano fornire riferimenti per il lavoro, l'alloggio e altri servizi di supporto.
- In Romania, nelle località di Tulcea, Isaccea, Sirat, con un programma di contrasto della tratta e della violenza di genere ci occupiamo della prevenzione nei punti di ingresso alla frontiera e nei siti di accoglienza e della fornitura di un riparo, di un supporto psicologico e di trasferimenti di denaro per sostenere le donne nelle proprie esigenze.
- In Italia, siamo attivi a Napoli, Corigliano-Rossano (CS), Ginosa (TA) e Grottaglie (TA), territori dove già operiamo in stretto contatto con comunità provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussia. Oltre alla distribuzione di beni materiali come generi alimentari, kit per la prima infanzia, vestiti e kit igienici e di cura della persona il nostro intervento li sosterrà con un supporto socio-psicologico. Grazie al servizio di assistenza legale stiamo garantendo l’accesso ai servizi pubblici come quelli sanitari, l’inserimento lavorativo, abitativo e, per i bambini, scolastico. Infine, vengono forniti mediazione linguistico-culturale e corsi di italiano. 

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21 marzo. Una rete di solidarietà

Il cibo è un mezzo di cambiamento ma anche di solidarietà. Nella città di Varsavia, con noi partner del progetto Food Wave, una rete di oltre 10mila volontarie e volontari si è attivata prontamente in risposta all’emergenza in Ucraina, distribuendo alimenti, bevande e generi di prima necessità ai rifugiati.

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18 marzo.
Aiuti umanitari e prevenzione della violenza di genere

Ad oggi, oltre tre milioni di persone, soprattutto donne e bambini, sono fuggite dall'Ucraina. Affamate, esauste e traumatizzate, le persone hanno urgente bisogno di cibo, acqua e ripari sicuri.

Siamo presenti in Polonia e Romania per dare aiuti umanitari immediati e fornire protezione alle persone in arrivo. Alta l’attenzione sulla prevenzione di ogni forma di violenza di genere (il cui rischio aumenta sempre nelle situazioni di emergenza) e sul fornire adeguato supporto psicosociale. Tra i bisogni più urgenti cibo, acqua, assorbenti e pannolini, un riparo dal freddo e assistenza psicologica.

In Polonia, stiamo lavorando per dare sostegno diretto in denaro -una somma pari a 2,4 milioni di euro- a 5.000 famiglie, concentrandosi su quelle più fragili con donne a capofamiglia e sulle donne sole. Ci occupiamo, grazie alla collaborazione con un'organizzazione polacca per i diritti delle donne, di dare supporto alle sopravvissute alla violenza di genere attraverso psicoterapeute specializzate che parlano ucraino, polacco e inglese, e tramite assistenti sociali in grado di fornire informazioni e orientamento per l’alloggio, l’accesso ai servizi essenziali e per la ricerca di lavoro. Lavoreremo anche con un'organizzazione di attiviste polacche per sostenere i profughi di altre nazionalità, soprattutto per garantire alle persone di origine africana, mediorientale e asiatica gli stessi diritti degli ucraini. 

In Romania, stiamo sviluppando un programma di prevenzione della tratta delle ragazze e della violenza di genere e lavoreremo con le organizzazioni giovanili per assistere i rifugiati più giovani, di età compresa tra i 14 e i 35 anni, e sostenere così anche le loro comunità e famiglie che arrivano dall'Ucraina. Inoltre, stiamo avviando il sostegno a una organizzazione guidata da donne per fornire medicine e cibo alle famiglie intrappolate in Ucraina.   

“Chi fugge porta con sé una grande forza e una grande fragilità insieme” spiega da Dorohusk Enrica Piras, senior emergency manager per la Polonia di ActionAid “Ho incontrato una donna che viaggiava con la figlia di 13 anni disabile, una donna fortissima con un carico di fragilità molto grande. Ci sono persone che non hanno un posto dove andare, invece una madre con un bambino autistico, genitori disabili, e alcune donne anziane di più di 90 anni sono riuscite a trovare alloggio. Siamo personalmente, non solo professionalmente, coinvolti e tutti cerchiamo di trovare soluzioni per chi arriva. C'è molta solidarietà anche tra la gente, non è scattato quel meccanismo di rigetto visto altrove verso i profughi che arrivano da altri paesi in guerra".

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17 marzo.
Online UkraineHelpIT, servizio informazioni in tempo reale

 Chi contattare per inviare o ricevere aiuti, dove trovare servizi sul territorio, richieste e offerte di aiuto, alloggi, opportunità di lavoro, raccolte fondi e iniziative solidali. Sono tutte informazioni mappate e aggiornate in tempo reale su UkraineHelpIT, l’iniziativa di attiviste e attivisti digitali insieme ai civic hacker e a noi di ActionAid e PAsocial.

L’obiettivo è raccogliere e diffondere informazioni utili e servizi a supporto dell’emergenza Ucraina, in particolare dei rifugiati ucraini in Italia che, secondo gli ultimi dati del Viminale sono ormai quasi 50mila. In questo momento, sulla piattaforma ci sono già oltre 100 segnalazioni, georeferenziate e visualizzabili su una mappa.

L’iniziativa è forte delle esperienze nate già all’indomani del sisma del 2016 e dell’emergenza pandemica da Covid19, quando in un’inedita alleanza tra civic hacker e noi di ActionAid, nacquero piattaforme dedicate a incrociare domande e offerte di aiuto.

La community è aperta a chiunque voglia partecipare mettendo a disposizione competenze, tempo e voglia di dare una mano.

Di seguito tutti i contatti utili:  

Piattaforma

Facebook

Twitter

Telegram

Mail

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16 marzo.
Il nostro intervento al confine tra Polonia e Ucraina

Solo in Polonia sono arrivate 1 milione e 900 mila persone. Molte le donne con bambini, ma anche anziani e disabili, bisognosi di assistenza, alloggi temporanei e passaggi verso altre località.
Alto il rischio di violenza sulle donne, sempre amplificato nelle situazioni di emergenza.

A Dulsk, una località vicina al confine con l’Ucraina, è presente parte del nostro team internazionale per le emergenze umanitarie, tra cui la collega italiana Enrica Piras.

La sua testimonianza a “In viva voce” su Radio1. Puoi ascoltare qui dal minuto 40.06

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11 marzo.
Il nostro supporto alle famiglie in fuga

Più di due milioni di persone (dato aggiornato all’11 marzo 2022), in maggioranza donne e bambini, sono già arrivati nei Paesi confinanti con l’Ucraina per fuggire dalle violenze.

La stima dell’UNHCR è che il numero di profughi arrivi fino a sette milioni di persone, concretizzandosi nella più grande crisi europea dei rifugiati di questo secolo.

In collaborazione con organizzazioni partner locali, nei paesi confinanti con l’Ucraina, noi di ActionAid stiamo organizzando la fornitura di aiuti umanitari immediati e creazione di spazi sicuri per prevenire episodi di violenza di genere e fornire supporto psicosociale, soprattutto verso donne e bambini

Stiamo inoltre intervenendo a Napoli (la Campania è, dopo la Lombardia, la seconda regione per presenza di cittadini ucraini), in Puglia e Calabria, dove già operiamo a stretto contatto con la comunità ucraina per dare loro tutto il supporto necessario, aiutandole ad accogliere le loro famiglie o chi ne ha bisogno. 

Come Tatiana, originaria di Kiev e in Italia da 10 anni, che racconta “Ho sentito con messenger mia figlia. Studia all’università a Kiev ma adesso deve solo studiare come salvarsi la vita. Se riuscisse a venire, io non saprei neanche dove farla dormire perché io vivo con questi signori anziani non ho neanche una stanza per lei. Ma almeno sarebbe lontana dalla guerra…”

L’intervento, grazie al progetto SWEET – Supporting Women in Emergency with Environment of Trust – si svilupperà in più fasi, dalla mappatura dei bisogni alla distribuzione di beni materiali come generi alimentari, kit per la prima infanzia, vestiti, kit igienici, fino al supporto socio-psicologico per aiutare i profughi in arrivo a superare il trauma vissuto.

La nostra vicinanza e il nostro sostegno va a chi arriva, come a chi, già in Italia, vive il dramma dei parenti lontani.

Sarà inoltre attivo un servizio di assistenza legale per facilitare l’accesso ai servizi pubblici, in primis quelli sanitari, e per l’inserimento lavorativo, abitativo e, per i bambini, scolastico. Forniremo inoltre mediazione linguistico-culturale e corsi di italiano.

"Siamo estremamente preoccupati per l'impatto che il conflitto sta avendo sulla popolazione civile, in particolare sulle donne e i bambini in fuga. Proprio a loro infatti stiamo rivolgendo la nostra attività di supporto, sia in Italia, sia in Europa grazie alla rete di ActionAid. Stiamo lavorando per garantire che i bisogni di tutte le persone che scappano dal conflitto in Ucraina siano soddisfatti e che tutti ricevano uguale sostegno e protezione. Tutti coloro che fuggono dalla guerra hanno lo stesso diritto a un passaggio sicuro ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite e sollecitiamo tutti i Paesi coinvolti a rispettare il diritto internazionale e i principi umanitari” afferma Marco De Ponte, Segretario Generale ActionAid Italia.   Grazie alla nostra rete di partner locali, nei Paesi che stanno accogliendo i rifugiati nelle prossime ore distribuiremo cibo, acqua e kit igienici.

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 | Actionaid
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1 marzo.
L’appello per il ricongiungimento familiare

Nel nostro Paese vivono e lavorano oltre 230.000 persone di nazionalità ucraina e circa 20.000 hanno aderito alla regolarizzazione del 2020 desiderio di uscire quanto prima dalle maglie del lavoro nero e poter godere di tutte le garanzie e i diritti che spettano a lavoratrici e lavoratori nel nostro paese.

L’esame delle domande procede però con estremo ritardo, come dimostra il monitoraggio della campagna Ero straniero a cui aderiamo. Data la situazione attuale, è ancora più necessario intervenire per velocizzare l’iter di tutte le domande di emersione. Il nostro primo pensiero va a chi vuole arrivare in Italia per raggiungere i propri cari.

Il nostro appello è di agevolare il diritto al ricongiungimento familiare. Sostieni il nostro intervento, DONA ORA

24 febbraio.
Chiediamo l’immediata cessazione delle ostilità

Mentre la Russia continua il suo sconvolgente attacco militare all’Ucraina, ActionAid è inorridita dalla perdita di vite civili e dalla minaccia di violenze e sofferenze che stanno affrontando le famiglie in tutto il Paese.

ActionAid chiede l’immediata cessazione delle ostilità, e il rispetto della legislazione internazionale in tema di diritti umani e diritto umanitario.

Paras Mani Tamang, Deputy Humanitarian Director di ActionAid International afferma:

“Civili sono già rimasti uccisi in questa terribile invasione russa dell’Ucraina. Le vite delle persone verranno distrutte con conseguenze devastanti.

Donne e ragazze durante conflitti ed emergenze sono a maggior rischio di violenza di genere e lo sfruttamento aumenta, mentre l’accesso ai servizi sanitari essenziali è bloccato. Migliaia di famiglia stanno già fuggendo nei Paesi vicini e devono ricevere protezione. Siamo solidali con il popolo ucraino e tutti coloro che sono colpiti dalle violenze”.

ActionAid International si unisce ad ActionAid Italia e ai membri del Tavolo Asilo, nel chiedere ai Governi Europei e all’Unione Europea di assicurare alle persone che scappano dalle violenze in Ucraina siano garantiti il passaggio e la protezione nei Paesi membri.

Il Tavolo Asilo chiede per questo la rimozione dell’Ucraina dall’elenco dei Paesi sicuri e la predisposizione con urgenza di un piano europeo d’accoglienza con una suddivisione equa tra i Paesi membri.

Di fronte al ritorno della guerra in Europa, un incubo che speravamo di esserci lasciati alle spalle, siamo convinti che l’unica strada da perseguire sia la democrazia.

Photocredit: Simona Supino/ActionAid - Henry Nicholls/Reuters - Rafał Motyl/City of Warsaw

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