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ACTIONAID, GRAVI LE ACCUSE DI FAKE NEWS DALLA MINISTRA ROCCELLA SU ANALISI DEI FONDI SU PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE 

L’organizzazione rivendica il ruolo della società civile di controllo dell’operato delle istituzioni e di denuncia rispetto alle sue mancanze. Il Governo confermi la volontà di investire nella prevenzione primaria attraverso una strategia multilivello e ascoltando associazioni e centri antiviolenza. 

ActionAid risponde alle dichiarazioni della Ministra Roccella diffuse oggi ai media dando punto per punto risposte alle critiche sollevate al proprio lavoro di analisi ed alla metodologia su cui si basa. A scanso di equivoci e interpretazioni parziali, nel rapporto Prevenzione sottocosto  ActionAid sottolinea fin dalla prima pagina il significativo aumento dei fondi antiviolenza registrato in particolare nell’ultimo quadriennio e, soprattutto, nell’ultimo anno ad opera del Governo in carica, con tanto di grafico esplicativo. Allo stesso tempo però ActionAid evidenzia che alla data di chiusura del report (15 ottobre 2023), non era disponibile alcuna notizia in merito alla programmazione dei fondi stanziati per il 2023. Fatto particolarmente grave, visto che la spesa era determinata dalla legge di bilancio licenziata nel dicembre 2022. Grave soprattutto perché si tratta di fondi che vanno in larga percentuale a sostenere il lavoro dei centri antiviolenza e delle case rifugio e quindi le donne che subiscono violenza. 

Come ricorda la Ministra, ActionAid fa parte dell'Osservatorio nazionale antiviolenza e la scarsa attenzione al tema della prevenzione primaria era stato sollevato anche per iscritto il 27 febbraio 2023 in seguito alla prima riunione dell'Osservatorio stesso allora convocato. Inoltre, il 28 settembre 2023 ActionAid, attraverso lo strumento dell’accesso civico generalizzato, ha chiesto formalmente al Dipartimento per le pari opportunità informazioni relative ai fondi antiviolenza e agli interventi fino a quel punto realizzati. Proprio sulla base di quanto ci è stato fornito, sono state sviluppate le analisi diffuse nelle ultime settimane. Abbiamo peraltro appreso con sconcerto che la Ministra non ritiene necessario adottare il documento operativo del piano nazionale antiviolenza 2021-2023, che avrebbe dovuto indicare gli interventi da realizzare, chi ne abbia la responsabilità realizzazione, con quali tempi e con quali risorse. Al dovere di trasparenza istituzionale si sostituiscono dichiarazioni pubbliche e ogni tanto dei bandi, i cui risultati si rendono noti dopo mesi e mesi. 

Ogni 72 ore viene uccisa una donna in questo Paese. I fondi antiviolenza per le strutture di accoglienza, anche se incrementati, continuano ad essere inadeguati rispetto ai bisogni documentati e arrivano a destinazione con colpevole ritardo. Con il disegno di legge appena approvato al Senato (dunque comunque dopo la pubblicazione del rapporto di ActionAid), il Governo promuove azioni di prevenzione che vanno a rispondere a casi di violenza contro le donne già avvenuti, senza prevedere alcuna copertura finanziaria. La prevenzione primaria, fondamentale affinché la violenza non venga agita, viene invece affidata ad “Educare alle relazioni”, un progetto sperimentale extracurriculare nelle scuole secondarie, come se non fosse fondamentale sensibilizzare le bambine e i bambini fin da piccoli e anche le persone adulte, che hanno la responsabilità di educarli. Annunciato da una conferenza stampa dopo l’ennesimo caso di femminicidio, il progetto non ci risulta essere stato discusso nell’ambito dell’Osservatorio e soprattutto, elemento particolarmente preoccupante, non valorizza i saperi e le competenze dei centri antiviolenza e delle esperienze consolidate esistenti da anni in Italia. 

Pur riconoscendo che vi sono stati avanzamenti nel corso del tempo nella lotta alla violenza da parte delle istituzioni, ActionAid nel proprio ruolo di organizzazione indipendente, che ha come unico obiettivo quello di contribuire all’avanzamento dei diritti umani nel nostro come in altri 70 paesi, denuncia regolarmente le sfide che permangono nell’ambito della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere e le mancanze delle istituzioni, a prescindere dal colore politico del governo in carica. Tale ruolo di watchdog è riconosciuto alla società civile organizzata in tutte le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia come elemento indispensabile al buon funzionamento di uno stato democratico. Riteniamo pertanto grave l’accusa indirizzata da parte della Ministra Roccella di fake news verso la nostra organizzazione, visto che le analisi pubblicate da ActionAid si basano su norme e documenti pubblicati dalle amministrazioni sui siti istituzionali e ottenuti anche da richieste di accesso civico inviate ai vari Ministeri competenti. 

Invitiamo dunque la Ministra a dare seguito alla volontà dichiarata di investire maggiori risorse sulla prevenzione primaria della violenza, secondo una strategia multilivello definita congiuntamente alla società civile e in particolare i centri antiviolenza.  


Per informazioni:   

Ufficio Stampa ActionAid Italia    Alice Grecchi [email protected] / +39.3395030480    Paola Amicucci [email protected] / +39.3457549218    
Daniela Biffi [email protected] /+39.3472613441

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