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MUPA : Museo del Patriarcato, il progetto di Stormi Studio e ActionAid Italia nato per rendere la violenza maschile contro le donne un ricordo del passato

Link ai materiali video e foto

Da questa visione di un futuro auspicabile nasce il MUPA – Museo del Patriarcato: un’esperienza immersiva e un progetto speculativo promosso da ActionAid, ideato per sottolineare l’importanza della prevenzione primaria nel contrasto alla violenza di genere in ottica sistemica.

Il MUPA è un museo del futuro che, attraverso 23 opere, racconta in modo provocatorio il nostro presente, mettendo in mostra abitudini e comportamenti radicati nella cultura patriarcale, spesso sottovalutati e normalizzati, ma che costituiscono la base della piramide della violenza. Reperti, teche, diorami, opere interattive: il lavoro alla base del progetto è frutto di una collaborazione interdisciplinare che unisce competenze di comunicazione, analisi sociale e progettazione curatoriale in un percorso immersivo ancorato a dati raccolti da ActionAid nella ricerca “Perché non accada. La prevenzione primaria come politica di cambiamento strutturale.”

LE OPERE

Nessun museo è abbastanza grande per raccontare il patriarcato in modo esaustivo. Tuttavia, le opere del MUPA cercano di attraversare la nostra società in modo multidimensionale e intersezionale. Ecco una selezione delle opere di una collezione da archiviare:

Gender Pay Gap Reveal: l’opera visualizza fisicamente la segregazione verticale nel mondo del lavoro attraverso una bacheca di buste paga blu e rosa. La disposizione a organigramma rende evidente come le posizioni di potere siano presidiate da figure maschili, con un aumento della presenza femminile scendendo verso la base della piramide lavorativa.

Manel: una serie di frame incorniciati documenta i talk show della TV pubblica in cui temi quali l’aborto o l’occupazione femminile vengano dibattuti esclusivamente da uomini. L’opera denuncia la sistematica esclusione del punto di vista femminile dalla narrazione mediatica generalista.

Una Donna: una collezione di titoli di giornale evidenzia il bias linguistico dei media: le notizie celebrano successi di astronaute o manager definendole genericamente “Una Donna”, omettendone nome e cognome e riducendo le professioniste a eccezioni anonime.

Solo: una teca custodisce uno smartphone con una chat aperta tra un adolescente e ChatGPT. L’opera riflette sulla crisi dell’educazione emotiva maschile: in un contesto che stigmatizza la fragilità, i ragazzi si affidano ad assistenti virtuali per confidare i propri sentimenti.

Psss: un’installazione sonora urbana riproduce nella strada di accesso al MUPA in loop fischi e molestie verbali (catcalling), trasformando lo spazio pubblico in un ambiente uditivo ostile e restituendo la percezione di insicurezza vissuta quotidianamente dalle donne.

Specchio delle mie brame: le visitatrici e i visitatori, scegliendo tra fumetti magnetici contenenti frasi stereotipate di mansplaining rivolte dagli uomini alle donne, possono applicare la frase sullo specchio, accanto alla sagoma di un uomo in giacca e cravatta.

Trittico, pugni su anta: un trittico composto da tre ante in legno affiancate. Ogni anta è segnata dall’impatto di un colpo violento che le è stato sferrato contro: l’opera mette in luce un gesto pericoloso, comunemente normalizzato.

Un gioco da ragazze: alcuni giochi per l’infanzia vengono esposti suddivisi per genere. L’installazione invita a osservare criticamente la segregazione di genere fin dall’infanzia, trasformando uno spazio ludico in un dispositivo di riflessione.

Sorellanza: l’installazione trasforma una semplice insegna luminosa in un dispositivo concettuale che celebra la solidarietà e la forza collettiva dei movimenti femministi, celebrando il motto “Sorella, io ti credo”.

SPAZIO PUBBLICO E PARTECIPAZIONE

Il MUPA è stato inaugurato il 20 novembre a Roma, presso Albumarte, con Violante Placido come testimonial e con Francesca Fiore e Sarah Malnerich di Mammadimerda come guide d’eccezione. Il reel di lancio del museo, realizzato in collaborazione con le creator, ha totalizzato oltre 300 mila visualizzazioni e la serata di opening ha accolto centinaia di persone.

In solo cinque giorni di apertura, il MUPA ha registrato un afflusso straordinario: oltre mille persone di tutte le età hanno visitato l’esposizione: un turnover costante e una grande partecipazione a talk, laboratori e visite guidate che hanno coinvolto esperte con approccio intersezionale e i centri antiviolenza del territorio, registrando ovunque il tutto esaurito. Il MUPA ha suscitato inoltre un forte interesse mediatico nazionale e internazionale, tra cui: TG3, Mattino 5, Italia1, Sky TG24, L’Espresso, Domani, Repubblica, Il Fatto Quotidiano, La Stampa, Vanity Fair, Der Spiegel, Radio y Televisión Española e Libération.

Il MUPA ha reso inoltre possibile sostenere i progetti di ActionAid. Visitando la sezione regaliperunsogno.actionaid.it/cat/mupa si può contribuire alla campagna di raccolta pubblica di fondi “Sogni di Natale 2025”. In cambio di una donazione si possono ricevere gli oggetti iconici del museo: shopper, poster, sciarpe e lo zerbino “Calpesta il patriarcato”, diventato rapidamente iconico.

CREDITS

Il MUPA è stato ideato, progettato e realizzato per ActionAid Italia da Stormi Studio, in collaborazione con Hello Tomorrow.

Per Stormi Studio:

Direzione creativa e strategica: Nicole Romanelli e Claudio Riccio

Design & art direction: Chiara Zardi

Copywriting: Michela Locati, Lorenzo Richetta

Project management: Vassi Deij

Video making & editing: Marco Mastrandrea

Allestitori: Lorenzo Pace e Lucio Duca

Per ActionAid:

Coordinamento strategico e supervisione: Fabiana Costantino

Curatela programma eventi e PR: Giulia Capodieci

Project management programma eventi e PR: Claudia Bruno

Coordinamento ufficio stampa e PR: Paola Amicucci

Ufficio stampa e PR: Alice Grecchi

Coordinamento accessibilità e produzione: Randa El Tahmy

 

Contatti Stampa

Stormi Studio – [email protected] / +39 320 0677915
ActionAid Italia – [email protected] – www.actionaid.it/mupa

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