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Lavoro – Primo maggio 2025 

Fragili, isolati e con poche opportunità: Neet, i giovani dimenticati del sisma centro Italia

Storia di Samuele e del suo sogno nel cassetto

ActionAid non ha mai lasciato le regioni colpite dal terremoto e con percorsi di formazione, tutoring e borse di inclusione supporta ragazze e ragazzi, giovani donne del cratere senza lavoro  

Ce l’hai un sogno nel cassetto?
Sì, sai gli scavatori, quelle macchine che spostano la terra, grandi, belle. Ecco, io voglio guidare quei mezzi lì. Beh, allora ci impegneremo, insieme.
 

È così che Samuele, ventenne senza lavoro e diploma, e Domiziana, case Manager di ActionAid per il Centro Italia, oltre un anno fa si conoscono e decidono che questo sogno nel cassetto si doveva rendere reale. Bisognava costruirlo piano piano, con la fiducia e la pazienza di chi ha già provato e perso varie battaglie e per questo sa che esiste rischio di fallire. Stavolta, però, questa storia finisce bene.  

Samuele con la sua famiglia vive a Valfornace, nelle Marche: un piccolo paese dell’entroterra, con meno di mille abitanti tra le montagne dei Monti Sibillini, che nel 2016 fu duramente segnato dal terremoto. La casa d’origine è stata demolita quattro anni fa e ora lui e la sua famiglia vivono in un appartamento assegnato dal Comune. Samuele ha lasciato la scuola (un istituto tecnico) al terzo anno senza prendere il diploma. La scuola era lontana dal paese: forse la scelta era stata sbagliata fin dall’inizio all’uscita dalle medie, forse non si sentiva motivato a studiare. Appena compiuti 18 anni si era iscritto alla scuola guida. L’intento era quello di poter prendere la patente e cercare lavoro in giro per la valle; riuscire a spostarsi perché nel suo paese non c’erano possibilità concrete. Però le cose non sono andate come sperava: “L’esame non è andato bene, per soli quattro errori, ma i soldi li avevano messi i miei genitori e non volevo che fosse uno spreco. La delusione è stata tanta” racconta Samuele. Così tanta da farlo smettere di provare: la patente era persa e anche i tentativi di cercare lavoro. Da lì inizia una chiusura verso l’esterno.  

Poi nel 2024 l’incontro con ActionAid e Domiziana Acciarri, che ogni settimana percorre i Comuni più colpiti dal sisma di Lazio e Marche con uno sportello di ascolto itinerante per dare risposte a ragazze e ragazzi ai margini. Con l’attivazione di una “borsa di inclusione” per sostenere i costi della scuola guida, il supporto di una educatrice per lo studio dei quiz della patente e la scrittura del curriculum, Samuele ha ritrovato le motivazioni: “Mi sono messo a cercare, ho chiesto in giro col passaparola. Con Domiziana sono andato al centro per l’impiego, poi ho fatto diversi colloqui qui intorno, cercando aziende nel raggio di pochi chilometri da casa perché ero ancora a piedi. Su un lavoro in una fabbrica ci contavo parecchio: mi avevano incontrato due volte, sembrava fatta, invece non mi hanno richiamato. Ci sono rimasto male.” Poi cambia tutto all’improvviso: “Due mesi fa troviamo la possibilità di fare un colloquio con questa azienda che lavora con gli escavatori, con macchinari specializzati per movimentare terra. Potevo partire da zero, fare formazione per prendere i patentini con loro, insomma era un sogno, il mio sogno da piccolo. Ho fatto tutti i passaggi, i colloqui, la visita medica e tutto andava bene, dovevo solo essere chiamato per iniziare. E due giorni fa è successo: ho iniziato il lavoro.” E tra poco Samuele sosterrà nuovamente l’esame della patente: con le ore di studio condiviso, adesso sembra alla sua portata.  

Samuele non studiava e non lavorava, come moltissimi coetanei NEET. Nel 2024 sono stati circa il 14,5% i giovani italiani dai 15 ai 34 anni a risultare non occupati e non impegnati in un percorso formativo da almeno 6 mesi. In particolare, nell’ambito dei territori del cratere 2016, il tasso maggiore di NEET è stato registrato nell’area abruzzese (18,8%), seguita da Lazio (16,7%), Umbria (11,4%) e Marche (11,1%). Numeri che registravano dei cali significativi nel 2022 e 2023, ma che sono tornati a crescere nell’ultimo anno: segno che le fragilità sociali esasperate dal terremoto hanno interrotto bruscamente i percorsi di vita e inciso sulle motivazioni e sulle opportunità dei giovani di partecipare al mondo del lavoro. Una popolazione giovanile ridotta ai minimi termini nel cratere ha causato negli anni una riduzione dei servizi sociali e pubblici essenziali, come i trasporti locali, oltre al fatto che le politiche mirate di contrasto alla povertà giovanile non riescono ad arrivare a chi è più isolato e ha meno strumenti per riattivarsi. 

“ActionAid è al fianco di chi fa più fatica ad alzare la testa e a venire fuori da un contesto duro, personale e familiare che sia, fatto di precarietà del vivere quotidiano anche a causa di una ricostruzione che, pur a nove anni dal sisma, stenta a decollare pienamente. Case, luoghi di ritrovo, paesi interi non hanno ancora ritrovato la loro forma e i punti di riferimento sono sempre meno, soprattutto per chi, nel 2016 era poco più che bambino. Il nostro intervento è fatto di ascolto attivo, personalizzato e di interventi cuciti addosso a ciascun ragazzo e ragazza, disegnati insieme a loro perché ne possano sostenere il peso lungo un percorso nel quale cerchiamo di non farli sentire mai soli. Col tempo abbiamo sperimentato che proprio questa è la chiave di volta: non misure a pioggia né interventi genericamente “per i giovani, o per i NEET” ma che mettano i servizi territoriali nelle condizioni di attivare un accompagnamento mirato e realizzato in rete con tutti i soggetti attorno alla persona, che faccia leva sulla capacità di ciascuno di sapersi rialzare” spiega Domiziana Acciarri, case manager ActionAid.  

Per questo ActionAid ha dato vita nel Lazio e nelle Marche a RETI, con il sostengo di Enel Cuore Onlus e di Fondazione Deloitte, un programma per supportare l’accesso ai servizi territoriali, attraverso uno sportello di prossimità itinerante e operatrici che si recano là dove le persone più escluse e vulnerabili sono, per identificare i bisogni e indirizzarle per trovare risposte sul territorio (enti di assistenza per la distribuzione alimentare, consultori, servizi sociali, CAF, sportelli lavoro ecc.). Tra le opportunità anche “Entra nel Loop” il percorso per i giovani tra i 16 e i 35 anni che vogliono riprendere la vita sociale e lavorativa con percorsi formativi professionali. Al centro l’orientamento ed accompagnamento centrato sui loro bisogni e desideri e le “borse di inclusione”, contributi economici per sostenere le spese dei costi di iscrizione e frequenza a corsi professionali o per la scuola guida, i costi di trasporto per raggiungere i luoghi in cui si svolge la formazione o il lavoro e quelli per servizi a pagamento come quelli per l’infanzia.  Ai percorsi e al supporto individuale si affianca sempre un lavoro con la comunità, fatto di organizzazione e sostegno alle iniziative locali ricreative e aggregative. 

L’impegno di ActionAid non si ferma in Centro Italia. Dal 2016 ad oggi, ActionAid ha realizzato in questi territori numerosi progetti che hanno seguito l’evolversi dei bisogni della popolazione attivando: percorsi di supporto e accompagnamento alle associazioni che volevano mobilitarsi per la ricostruzione materiale e sociale, percorsi educativi nelle scuole primarie di primo e secondo grado, servizi di supporto psicologico e psicosociale di comunità, costruzione di spazi civici di aggregazione, sportelli di orientamento al lavoro per le donne, formazione per operatrici dei servizi pubblici sanitari, educativi e assistenziali sui temi della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere. Sono state raggiunte e coinvolte oltre 4mila persone nei diversi Comuni, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della cittadinanza.  


Per informazioni:     
Ufficio Stampa ActionAid
Paola Amicucci +39.3457549218 – [email protected]
Alice Grecchi +339.5030480 – [email protected]

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