I numeri della povertà alimentare tra diseguaglianze, esperienze vissute e dimensioni invisibili
Per il terzo anno consecutivo, ActionAid pubblica un rapporto basato sui dati Istat per analizzare l’evoluzione della povertà alimentare in Italia. Il documento restituisce una fotografia aggiornata del fenomeno, che riguarda non solo le persone in condizioni di grave indigenza, ma anche chi, pur non rientrando nelle soglie ufficiali di povertà, vive situazioni di precarietà lavorativa, abitativa e sociale. In questi casi, il cibo diventa spesso la prima voce su cui si risparmia: si rinuncia alla qualità, si riduce la varietà, si salta un pasto.
Nel 2023, quasi sei milioni di persone hanno sperimentato almeno una forma di deprivazione alimentare materiale o sociale, con incidenze più elevate nel Mezzogiorno e tra famiglie con figli, lavoratori precari e persone di origine straniera. Una parte consistente di queste persone – circa il 60% – non rientra nelle categorie ufficialmente considerate a rischio di povertà, segnalando una vulnerabilità diffusa anche tra i redditi intermedi.
Rendere disponibili questi dati in modo sistematico e accessibile è importante perché consente di riflettere meglio sulla diffusione, l’intensità e le caratteristiche di un fenomeno ancora poco esplorato. Il rapporto si propone come uno strumento utile per approfondire la conoscenza della povertà alimentare in Italia, offrire elementi di supporto all’analisi e al confronto, e contribuire a orientare politiche più consapevoli e mirate.