Il mondo dell’educazione, della scuola e della ricerca prende posizione contro le nuove Indicazioni Nazionali 2025
Il 17 aprile 2025, presso la Camera dei Deputati, 18 soggetti collettivi attivi nei settori dell’istruzione, della ricerca e della società civile hanno presentato il documento interassociativo “Per una scuola democratica e costituzionale. Critiche alle Indicazioni 2025”, già discusso in occasione della giornata di confronto del 2 aprile all’Università Roma Tre.
Un rifiuto condiviso verso le nuove Indicazioni Nazionali
La recente revisione delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012, promossa dal Ministero dell’Istruzione e pubblicata a marzo 2025, ha sollevato numerose preoccupazioni. La consultazione pubblica avviata è stata definita dalle associazioni coinvolte come frettolosa, poco trasparente e carente di reale partecipazione democratica.
Le nuove Indicazioni, documento centrale per l’orientamento educativo nelle scuole italiane, secondo i firmatari del documento rischiano di ridurre la dimensione critica, culturale e democratica dell’insegnamento, minando i principi costituzionali che fondano la scuola pubblica.
Un’analisi critica del testo
Attraverso una lettura attenta e condivisa, le realtà firmatarie hanno evidenziato come la revisione del documento segua una logica unilaterale, ideologica e anacronistica, con una visione identitaria che non rispecchia la pluralità e la complessità della scuola di oggi.
Tra le criticità principali:
- Assenza di riconoscimento della diversità culturale e sociale;
- Rinforzo di modelli educativi individualisti anziché comunitari;
- Mantenimento di stereotipi patriarcali, con il rischio di normalizzare le disuguaglianze e la violenza di genere;
- Marginalizzazione della partecipazione attiva di bambine e bambini, ostacolando il loro protagonismo educativo.
Il nostro contributo
Noi di ActionAid abbiamo aderito al documento, mettendo in evidenza quanto le nuove linee guida siano distanti da un’idea di scuola inclusiva, equa e centrata sulla persona. Una scuola che non valorizza l’autodeterminazione e i diritti dell’infanzia perde il suo ruolo di primo presidio democratico e di contrasto alle diseguaglianze.
Un appello al Presidente della Repubblica e agli editori scolastici
Durante la conferenza stampa, è stato annunciato l’invio di un messaggio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché si faccia garante dei principi costituzionali messi in discussione. È stato inoltre rivolto un appello agli editori scolastici per evitare revisioni affrettate dei libri di testo, strumenti fondamentali per una mediazione educativa consapevole e condivisa.
La scuola come luogo di partecipazione e democrazia
È essenziale che scuole, università e centri di ricerca siano coinvolti in modo attivo nei processi decisionali che riguardano l’educazione. Solo così sarà possibile costruire un sistema scolastico all’altezza delle sfide contemporanee, capace di formare cittadine e cittadini consapevoli, liberi e partecipi.
Leggi il documento completo:
“Per una scuola democratica e costituzionale. Critiche alle Indicazioni 2025”