Vai al contenuto

Nisreen Al-Jwaihan vive nell’area H2 di Al-Khalil a Hebron.
La sua vita con sei figli non è semplice: circondata da posti di blocco, in balia delle improvvise chiusure imposte dai coloni e dall’esercito israeliano, per lei anche le azioni più semplici, come mandare i figli a scuola o portare a casa il gas per cucinare, sono diventate una lotta quotidiana. 

Alle limitazioni alla libertà di movimento si unisce una paura costante per i propri cari: Viviamo in uno stato di costante stress” – racconta Nisreen – “Cerco di rimanere sempre in contatto con mio marito e i miei figli per assicurarmi che siano al sicuro, perché ho paura che vengano maltrattati ai posti di blocco”. 

Una delle figlie di Nisreen è rimasta traumatizzata da un incontro con i soldati israeliani, un momento che l’ha segnata causandole un profondo stress emotivo. I bimbi a Hebron non hanno spazi sicuri dove giocare o esprimersi. 

Le chiusure e i posti di blocco hanno anche compromesso l’attività del piccolo centro di bellezza che Nisreen gestiva. Prima le clienti arrivavano da tutta la città, ma oggi nemmeno i vicini riescono a raggiungerla. Le forniture vengono perquisite, ritardate o respinte ai posti di blocco, e le non ha più un modo per sostenersi.  

“Lavorare nel campo della bellezza è il mio sogno fin da quando ero piccola. Vedere il proprio sogno infrangersi in questo modo ti spezza l’anima. Non è solo una questione di difficoltà finanziarie, è la sensazione di essere punita semplicemente per aver avuto un sogno. Questo fa male nel profondo del cuore.” 

Nisreen  | ActionaAid

Nonostante questo, Nisreen rifiuta di arrendersi: “Adoro ogni singola pietra di questa terra. Adoro quando qui piove. Qui ha tutto un fascino speciale, unico. […] Tutto questo mi ricorda perché restiamo. Perché questa terra vale il dolore e la sofferenza. Non perché qualcuno ci incoraggi a restare, ma perché condividiamo un legame autentico le nostre case, le nostre radici, il nostro luogo di nascita, i nostri antenati. Mio nonno ha costruito la nostra casa mattone su mattone, con l’aiuto di mia nonna. Come potrei mai lasciare un’eredità del genere? E a chi la lascerei? Questa è casa, dove viviamo da generazioni. Non possiamo lasciare la nostra terra.” 

Il sostegno di ActionAid è stato per Nisreen una vera ancora di salvezza. Grazie alla formazione, al sostegno psicologico ed emotivo e a un contributo economico che l’ha aiutata a rifornirsi dei materiali necessari, Nisreen ha trovato la forza di ricostruire piano piano la sua attività e di ritrovare la speranza. Dice che ActionAid ha “cambiato il suo mondo”, ricordandole che è capace, resiliente e soprattutto che non è sola. 

Nisreen ha scelto di restare a Hebron. L’amore per la sua terra, per la sua storia e per le sue radici la mantiene salda e determinata a continuare a sognare, lavorare e proteggere i suoi figli, nonostante tutte le difficoltà. 

Aiutaci a proteggere i diritti delle donne in palestinesi

Photocredit: Wattan Media Network/ ActionAid

Scopri di più

Blog

Economia dell’ingiustizia

Primo piano di Mahmoud con sguardo triste e assorto.
Storia

Mahmoud 

Pubblicazione

Perché non accada

Pubblicazione

Magazine – 02 – 2025

Storia

Riham

Progetto

WISE

Progetto

SAFE

Dottor Mohammed Salha parla con un altro medico dell'ospedale Al-Awda
Storia

Dr. Mohammed Salha

Molte persone ammassate in cerca di cibo. Sullo sfondo macerie e distruzione.
Blog

Se non lo chiamiamo genocidio, smette di esserlo? 

Bambini e bambine seduti sui banchi di scuola
Storia

Abiyot

Ritratto di Nigus Simane, Head of Fundraising di ActionAid Etiopia.
Storia

Nigus

Progetto

AI4DELIBERATION