Quattro toolkit per una partecipazione aperta e plurale nelle scelte pubbliche
La promessa mancata della democrazia partecipativa e deliberativa
La promessa della democrazia partecipativa è semplice ma ambiziosa: ogni persona deve poter contribuire alle decisioni pubbliche in condizioni di reale uguaglianza. Nella pratica, però, troppe barriere – economiche, linguistiche, culturali – continuano a escludere chi ha meno voce.
Molte persone trovano ostacoli a partecipare per mancanza di tempo, risorse limitate, barriere linguistiche, disabilità, oppure per pregiudizi che fanno sì che alcune voci vengano amplificate e altre sottovalutate.
Come possiamo allora realizzare davvero la promessa della democrazia partecipativa?
Quattro toolkit per un coinvolgimento più inclusivo
Per provare a rispondere a questa domanda, nell’ambito del progetto GEtCoheSive – Governance Enhancement for Cohesive Societies, sono stati sviluppati quattro toolkit dedicati alle Pubbliche Amministrazioni.
Si tratta di strumenti pratici, pensati per chi deve organizzare o supportare processi di partecipazione civica e vuole renderli più inclusivi ed efficaci.
Ogni toolkit affronta una delle principali modalità in cui si svolgono i processi partecipativi/deliberativi e offre, passo dopo passo, metodi e attività concrete per favorire il coinvolgimento di tutte e tutti in due fasi cruciali:
- La fase di recruitment con indicazioni su come coinvolgere, invitare e motivare le persone a partecipare.
- La fase di Informazione, confronto e decisione con suggerimenti su come creare spazi equi di dialogo e co-progettazione di politiche.
In allegato ai toolkit si trovano anche alcune indicazioni di policy, utili a rendere la partecipazione non un episodio isolato ma una pratica strutturale nel lavoro quotidiano delle amministrazioni.
Non teoria, ma pratica sul campo
Gli strumenti indicati nei toolkit non nascono a tavolino ma sono il risultato di 12 percorsi partecipativi e deliberativi realizzati in quattro città pilota – Parma, Berlino, Lubiana/Idrija e Vienna.
In ciascuna esperienza, cittadine e cittadini che di solito incontrano maggiori difficoltà a partecipare (migranti, richiedenti asilo, persone senza fissa dimora, donne e uomini con lavori precari o sottopagati) sono stati coinvolti direttamente nella progettazione di politiche pubbliche e soluzioni condivise per garantire la partecipazione aperta a tutte e tutti.
I passi di una danza
I toolkit raccolgono i risultati di queste esperienze, ma non pretendono di fornire ricette valide in ogni situazione. Ogni processo partecipativo è unico: dipende dal contesto, dal tema, dalle persone coinvolte e dalle dinamiche che si creano. Durante un incontro di preparazione, una partecipante ha usato un’immagine che abbiamo voluto fare nostra: “Organizzare un processo partecipativo è come danzare: a volte si fanno passi avanti, altre indietro, giravolte o movimenti laterali, sempre seguendo il ritmo della musica.”
Ecco come vanno letti questi toolkit: non come istruzioni rigide, ma come passi di danza che si possono adattare, combinare e reinventare in base al ritmo unico di ogni percorso partecipativo e deliberativo.
I toolkit sono scaricabili gratuitamente qui sotto.
Se lavori in una Pubblica Amministrazione o ti occupi di partecipazione, troverai strumenti e spunti pratici per rendere i tuoi processi più aperti, plurali ed efficaci.