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Vedere per credere, credere per reagire 

Come usare il visual thinking nelle azioni per la giustizia climatica

a cura di Michele Restuccia e Hajar Drissi


Mobilitarsi per la giustizia climatica richiede uno sforzo continuo per raccontare problemi e azioni.  

Nel nostro lavoro a fianco dei movimenti con Global Platform Italia, è emersa la necessità di sviluppare narrazioni e pratiche efficaci, ancora di più dal lancio della campagna internazionale Fund Our Future.  

Insieme all’agenzia di facilitazione grafica Scribing abbiamo combinato le nostre metodologie di supporto all’attivismo con gli strumenti del visual thinking, dando vita ad un workshop che ha permesso a 45 attiviste e attivisti di analizzare le proprie sfide e sviluppare nuove narrazioni della crisi climatica e delle opportunità di mobilitazione.  

Al workshop hanno partecipato persone impegnate in iniziative su giustizia climatica, tutela della biodiversità e conservazione degli ecosistemi, per lo più partecipanti al progetto Changemakers e al Capacity Building per l’Attivismo Global Platform Italia.

Quali sono le sfide dell’attivismo climatico? Tra attiviste e attivisti c’è chi ha dichiarato che “una delle difficoltà maggiori è non riuscire a trasmetterne l’importanza nel modo corretto, o utilizzando toni allarmistici, […] oppure risultando troppo tecnici”, c’è chi ha manifestato di volere “che le persone non ci vedessero come “gli ambientalisti” che vogliono eliminare tutti i comfort, distruggere l’economia […]” perché “abbandonare l’economia fossile non solo ci salverebbe dal collasso, ma permetterebbe di costruire un mondo dove le persone stanno meglio.” C’è chi invece ha confidato “mi mettono in difficoltà i negazionismi, e chi non ascolta per principio le idee diverse dai propri dogmi”.

In questo quadro, nel momento di talk iniziale dell’evento abbiamo scelto di dare spazio alla creatività (“Dream Big“), e all’impiego di modalità partecipative, due dei principi pedagogici della rete Global Platform, insieme all’analisi delle esperienze personali sviluppata dal design thinking.  

Scribing, dal proprio canto, ha illustrato le potenzialità dell’uso delle forme visive semplici e messo a disposizione la propria perizia nel visual recording.  

L’obiettivo era di fare del workshop uno spazio aperto a diverse esperienze e pratiche in cui potersi confrontare sulla giustizia climatica usando il potere della visualizzazione. L’alternanza di momenti di discussione e disegno insieme all’uso degli spazi si è rivolta ai diversi stili cognitivi (visivo, cinestesico, auditivo e verbale) delle persone partecipanti.  

Nota: i risultati del workshop restano confidenziali, qui ci concentriamo sulle nostre lezioni apprese.
 
Nella sala del centro che ci ospitava era stata allestita, prima dell’inizio del workshop, una timeline di eventi cruciali nella storia della crisi climatica e dell’attivismo climatico: un tentativo di cogliere contesto, eredità e alleanze. A fine sessione le risposte alle sfide sarebbero state aggiunte alla linea del tempo per rappresentare il futuro desiderato dai gruppi di lavoro.

Una volta avviato il workshop, i gruppi, divisi in base alle sfide espresse – quali l’esigenza di adottare una lente intersezionale nelle lotte, la necessità di migliorare capacità comunicative e di advocacy, l’urgenza di cambiare il proprio stile di vita, etc. – hanno lavorato insieme a visual facilitator che li hanno supportati nel visualizzare graficamente cause, motivazioni ed opportunità della propria sfida.  

 Già da questa fase, è emersa chiaramente la difficoltà di semplificazione di temi così complessi. E’ per questo motivo che nel visualizzare le sfide sono stati selezionati soltanto gli elementi visivi utili ad affrontarle, per permettere ai gruppi di immaginare degli scenari realistici di risposta.   

È sorprendente come, pur partendo da sfide diverse, i gruppi abbiano individuato molti elementi comuni per progettare conversazioni e strategie.  

Quest’ultimo momento si è rivelato il più intenso, offrire spazio a tutti e tutte per fare sintesi è stato il nostro obiettivo: progettare con le immagini è tanto affascinante quanto impegnativo e non sempre chi partecipava è riuscito a seguire un disegno che in tempo reale che riassumeva sfide e soluzioni.  

 

Questo è il nostro racconto e rappresenta l’inizio di una riflessione su creatività e accessibilità.

Il Workshop si è tenuto sabato 23 settembre 2023 presso la casa di quartiere Bertasi di Bologna, nell’ambito dell’VIII edizione Festival della Partecipazione, promossa da ActionAid e Cittadinanzattiva, in collaborazione con Caritas Italiana e Fondazione Innovazione Urbana.

Fotografie di Margherita Caprilli e Gisella Gaspari.

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