Il nostro impegno contro le pratiche lesive
Ogni giorno noi di ActionAid lavoriamo per prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne. Un impegno che si fonda su un principio semplice: vivere libere dalla violenza non deve essere un privilegio, ma un diritto garantito a tutte, in Italia e nel mondo.
Il nostro percorso sul tema delle pratiche lesive, in particolare le mutilazioni genitali femminili (MGF), è iniziato nel 2016 con il progetto europeo After. Guidati dalle competenze delle nostre colleghe africane e insieme ad altre ActionAid in Europa, abbiamo iniziato ad approfondire un fenomeno ancora poco discusso nel contesto italiano ed europeo.
Nel 2020 abbiamo deciso di rendere il nostro impegno più strutturato, allargando il campo anche ai matrimoni precoci e forzati (MPF). Grazie ai progetti Chain (2020-2022), Join our Chain (2023-2025) e SAFE (2025-2027) abbiamo costruito un lavoro continuativo a livello comunitario, locale e nazionale per rispondere ai bisogni reali delle comunità e colmare la mancanza di servizi, conoscenze e reti capaci di affrontare questi problemi.
Un impegno che nasce dall’ascolto
I bisogni emersi dal confronto con le persone sono chiari e urgenti e indicano che è necessario:
- Parlare di questi fenomeni usando linguaggi e approcci corretti, direttamente con le comunità e le figure riconosciute come leader.
- Formare chi può entrare in contatto con bambine e donne che rischiano o hanno già subito tali pratiche – insegnanti, personale dei servizi sanitari e sociali, operatrici/operatori dell’accoglienza migranti, forze dell’ordine, magistratura – per riconoscere i segnali di rischio e comprendere le radici culturali delle pratiche.
- Costruire reti di collaborazione tra enti e professionisti, per una presa in carico efficace e rispettosa delle persone coinvolte.
Community Expert: ponti di cambiamento
Un ruolo fondamentale per il nostro approccio è ricoperto dai Community Expert: sei donne e due uomini provenienti da paesi come Senegal, Egitto, Somalia, Nigeria, Guinea, Costa d’Avorio, India e Bangladesh, dove queste pratiche sono maggiormente diffuse. Grazie alla loro esperienza personale e alla formazione ricevuta, sono diventati mediatori e mediatrici culturali capaci di creare ponti tra comunità e servizi, interlocutori preziosi per le istituzioni e promotori di un cambiamento che parte dal basso.


Cosa abbiamo fatto e imparato in questi anni
- Formato oltre 800 professionisti e professioniste – insegnanti, personale sanitario, assistenti sociali – per riconoscere e gestire i casi di MGF e MPF.
- Coinvolto Community Expert, donne e uomini con background migratorio che hanno scelto di diventare attiviste e agenti di cambiamento nelle proprie comunità.
- Sperimentato modelli replicabili, come la “catena di intervento” realizzata a Milano e Roma, che mette in rete servizi sanitari, educativi e sociali.
- Portato le nostre proposte alle istituzioni europee, nazionali e locali, in particolare a Milano e Roma.
- Un PODCAST e organizzato incontri comunitari.
- Realizzato VIDEO e brochure in diverse lingue.
E soprattutto, abbiamo ascoltato. Perché il cambiamento inizia sempre da lì: dall’ascolto reciproco.
Da una serie di progetti a un programma nazionale
Questo percorso si è trasformato oggi in un programma completo, strutturato e multidimensionale, che parte dalle comunità, attraversa i territori e arriva fino alle istituzioni nazionali con proposte concrete.
L’obiettivo è promuovere un cambiamento reale: un processo lento, ma già pienamente in corso.
Un’attenzione particolare è rivolta ai matrimoni precoci e forzati, un fenomeno ancora poco riconosciuto, su cui mancano dati e su cui la normativa, introdotta solo di recente con il Codice Rosso del 2019, deve ancora tradursi in strumenti efficaci.
Il sistema antiviolenza italiano sta ancora costruendo le competenze necessarie per affrontare questa pratica, che richiede un approccio specifico e mirato.
La forza della condivisione
Ogni ragazza e ogni donna ha il diritto di vivere libera dalla violenza, dagli stereotipi e dalle discriminazioni e il cambiamento è possibile, se costruito insieme. Dalle donne che abbiamo incontrato abbiamo infatti imparato una verità fondamentale: la forza nasce dalla condivisione.
Il nostro programma dimostra che uscire dalle pratiche lesive è possibile e che la prevenzione non è solo necessaria, ma urgente. Continuiamo quindi a camminare insieme per costruire un futuro in cui davvero nessuna venga lasciata indietro.